News n. 10 - Febbraio 2024 - Intervento di ripristino della viabilità circumlacuale della diga di Casanuova

News n. 10 - Febbraio 2024 - Intervento di ripristino della viabilità circumlacuale della diga di Casanuova

Avviato il percorso per il ripristino della viabilità circumlacuale della diga di Casanuova sul fiume Chiascio in località Vaccaria, nel comune di Gubbio. Gli interventi sono finalizzati alla messa in sicurezza di alcune parti del tracciato della viabilità esistente tra Colle Belvedere e Case Vaccaria poste a quote inferiori rispetto alle quote di invaso della stessa diga.
 

Panoramica in sinistra idrografica della diga di casanuova sul fiume Chiascio

L’obiettivo è di portare il piano stradale interamente a una quota superiore a 310 m.s.l.m. quale livello di sicurezza. Questa opera si rende necessaria per il progressivo innalzamento dei livelli di acqua dell’invaso, così come previsto dal programma di cicli di carico e scarico attualmente in corso: i primi due sono già stati realizzati per il raggiungimento di una quota pari a 292 m.s.l.m. e gli stessi saranno prossimamente seguiti da altri due cicli analoghi alle quote di 300 m.s.l.m. e di 305 m.s.l.m. in seguito all’acquisizione del nulla-osta da parte della Direzione Generale per le Dighe.

Ortofotocarta relativa al tracciato della viabilità circumlacuale della diga di Casanuova oggetto di intervento 

TEMPI DI REALIZZAZIONE - EAUT aveva condotto nel 2019 uno studio di fattibilità per l’analisi delle possibili soluzioni per questo progetto, definendo più possibilità, in funzione del livello di invaso, a seguito di una serie di indagini anche geologiche e sismiche delle zone soggette all’intervento finalizzate a valutare l’assenza di fenomeni franosi e l’adeguatezza delle caratteristiche dei sottofondi. Questa attività ha permesso, al fine del primo obiettivo consistente nel raggiungimento della quota di invaso pari a 305 m.s.l.m., di progettare una viabilità superiore a tale quota garantendo il collegamento in sicurezza del gruppo di abitazioni esistenti evitandone l’isolamento. Il contratto di appalto (di tipo integrato, ossia con la progettazione esecutiva a carico dell’impresa aggiudicataria) è stato firmato in data 8 gennaio 2024 da EAUT con l’impresa esecutrice Consorzio Stabile CSI. La redazione della progettazione esecutiva ha preso il via dal 16 gennaio con comunicazione del Responsabile Unico del Procedimento e prevede la redazione degli elaborati in 60 giorni e, dopo l’approvazione, l’esecuzione e il completamento degli interventi entro 600 giorni. L’intero progetto di ripristino della viabilità circumlacuale avrà un costo complessivo di 3.447.978,64 €.

ZONA E MODALITÀ DI INTERVENTO - L’area interessata dall’intervento si trova a ovest dell’abitato di Carbonesca, sulla sinistra idrografica del fiume Chiascio e a fondovalle in prossimità del corso d’acqua. L’ambito circostante è caratterizzato prevalentemente da boschi, pascoli e pascoli arborati, con anche alcune aree a seminativo, inoltre lungo il corso del Chiascio sono presenti fasce boscate ripariali e alcune aree acquitrinose.

Vista verso nord di un tratto della strada bianca oggetto di intervento

Il tratto di strada allo stato attuale presenta un piano viario di modesta larghezza (circa 3 metri, banchine comprese), asfaltato solamente a tratti e con condizioni abbastanza precarie in alcune zone del piano fondale. L’intervento verrà compiuto in tre diverse zone attraverso leggere variazioni planimetriche del tracciato esistente, traslando l’asse stradale verso monte con la conseguente realizzazione di rilevati o sezioni a mezza costa ove necessario. Su tutto il tratto saranno previste barriere metalliche di sicurezza ai lati e altri interventi necessari per assicurare la massima sicurezza. Ovviamente sarà garantita una periodica manutenzione per mantenere l’efficacia delle opere di sostegno, dei rilevati e della stabilità delle scarpate oltre alla ripulitura di fossi di guardia, cunette, pozzetti e condotte di raccolta e regimazione acque, alla verifica della funzionalità delle trincee drenanti, e alla cura del tappeto erboso e delle talee che verranno piantumate. Le opere non provocheranno impatti sul paesaggio e l’ambiente circostante essendo costituite da rilevati ordinari in terra o in terra rinforzata rivestiti di materassi tipo “reno” con messa a dimora di talee, da scarpate in scavo protette con rete metallica, bio-stuoia in juta e idro-semina, da cunette, fossi di guardia e trincee drenanti, e da attraversamenti per il mantenimento dell’attuale funzionalità del reticolo idrico esistente.

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