News n. 03/2023 - Ottobre 2023

Stato di avanzamento del collaudo tecnico-speciale della diga di Casanuova

Terminati i primi due cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi per la diga di Casanuova: EAUT sta conducendo il programma di collaudo tecnico-funzionale dell’invaso sul fiume Chiascio orientato all’accertamento delle condizioni di sicurezza secondo l’articolo 14 del vigente Regolamento Dighe (DPR 1363/1959), con l’obiettivo di testare l’affidabilità, la sicurezza, la tenuta dello sbarramento e l’efficacia dell’intervento di stabilizzazione del versante in destra idrografica del bacino di invaso, in vista dell’entrata in servizio “limitata” della diga. I primi step prevedevano il raggiungimento di una quota pari a 292 m.s.l.m. autorizzati dall’Ufficio Tecnico per le Dighe di Firenze - sede coordinata di Perugia con nota n.7681 del 12 aprile 2021 dopo l’acquisizione del nulla-osta della Direzione Generale per le Dighe che dava il via al programma di incremento dei livelli dell’acqua. Il programma, così come autorizzato, prevede oltre ai due cicli di carico e scarico già realizzati, altri due cicli analoghi alle quote di 300 m.s.l.m. e di 305 m.s.l.m. per un ulteriore tempo stimabile in due anni.

Vista generale della diga e delle opere di stabilizzazione del versante prima dell’inizio dei cicli di invaso sperimentale

I prossimi passi verso quota 305 m.s.l.m. - Il completamento dei primi cicli a 292 m.s.l.m. è stato caratterizzato da risultati confortanti emersi dal monitoraggio geotecnico e strutturale della sponda destra d’invaso, oggetto di stabilizzazione mediante il banchinamento realizzato. Prima di procedere al successivo innalzamento del livello dell’acqua invasata a quota 300 m.s.l.m. è stato richiesto dalla Direzione Generale per le Dighe di riaggiornare il modello previsionale del comportamento geotecnico del versante in precedenza studiato dall’Università di Roma3, di valutare la scala di deflusso dello scarico di fondo e di raffrontare le soglie di attenzione e di allarme relativo contenuto nel Foglio di Condizioni per l’Esercizio e la Manutenzione. EAUT ha già inviato la documentazione richiesta oltre alle risultanze delle attività di monitoraggio previste correlate all’effettuazione di tutti i controlli e di tutti i rilievi dell’insieme banchinamento-versante, ed è ora in attesa di ottenere l’autorizzazione dalle autorità competenti a dare il via alla terza fase del collaudo.

Il primo obiettivo da realizzare è il raggiungimento di quota 305 m.s.l.m. corrispondente a un volume di invaso pari a circa 52.000.000 mc, attraverso la sopradescritta fase di carichi e scarichi in corrispondenza dei quali controllare gli spostamenti dell’insieme pendice-in-movimento/rilevato-di-stabilizzazione. La diga in questo modo entra in servizio “limitato” (temporaneamente in attesa di nuove programmazioni autorizzate relative ad incrementi di invaso), ma comunque con volumi invasati di assoluto interesse con l’effetto di poter rendere disponibile la risorsa idrica per l’approvvigionamento irriguo di gran parte del territorio della valle Umbria e per le necessità idropotabili del sistema Perugino-Trasimeno.

Vista complessiva della diga e dettaglio in basso a destra delle opere riferite alla messa in sicurezza del versante destro

Diga di Casanuova: il progetto iniziale quello di stabilizzazione - I cicli di invaso e svaso attualmente in corso sono stati approvati nell’ambito dell’autorizzazione relativa all’intervento “Opere di stabilizzazione e messa in sicurezza del versante destro dell’invaso e dell’opera di presa della diga di Casanuova sul fiume Chiascio” e definitivamente previsti al termine della realizzazione delle opere da parte di EAUT. Il suddetto intervento è stato condotto per fronteggiare un fenomeno geomorfologico evolutivo di grandi proporzioni (ascrivibile ai movimenti gravitativi profondi di versante), latente ma evidentemente attivo, che interessa gran parte della dorsale che costituisce la sponda destra del Chiascio nella zona della stretta di sbarramento e che ha rallentato la messa in servizio di uno sbarramento il cui progetto esecutivo era stato presentato dal professor Filippo Arredi il 20 dicembre 1971. Il progetto venne approvato dalla IV Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con voto 656 del 19 luglio 1973, con i lavori principali per la realizzazione della diga che ebbero inizio nel maggio 1981 finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e che terminarono ufficialmente nel luglio 1994. Il costo complessivo dell’opera, al netto degli oneri accessori (quali espropri, spese generali o iva), è risultato a consuntivo rivalutato pari a circa 93.041.510,46 €.

Vista verso monte di parte dello sbarramento e delle opere di stabilizzazione e messa in sicurezza

Gli interventi di stabilizzazione - In avanzata fase esecutiva del cantiere emersero alcune lesioni del rivestimento in un breve tratto della galleria di derivazione in sponda destra a causa del suddetto fenomeno geomorfologico evolutivo che, negli anni successivi, nonostante ripetuti interventi di ricucitura e consolidamento, si ripresentarono progressivamente aggravati. Questa situazione ha motivato a interrompere nel 1997 (attraverso il diniego disposto dall’Autorità competente della Direzione Generale delle Dighe e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) i cicli di invaso sperimentale autorizzati nel 1993 e ha richiesto l’effettuazione di nuovi lavori per lo spostamento verso monte dell’imbocco dello scarico di fondo e per gli interventi di stabilizzazione e di implementazione di ulteriori strumenti di monitoraggio del versante ed altri esecuzioni accessorie (per un costo ulteriore complessivo a consuntivo di circa 60.000.000 di euro).

L’iter per la realizzazione di questi ulteriori interventi, tra elaborazioni progettuali, approvazioni relative e conseguenti esecuzioni di lavori, è stato lungo e laborioso. Dopo aver ottenuto l’approvazione per la messa in sicurezza dello scarico di fondo nel 2002 (lavori realizzati tra il 2004 e il 2008), una prima versione del progetto di stabilizzazione fu oggetto di richieste di modifiche e integrazioni da parte dell’Autorità competente nel 2004 (su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) per poi venire approvato nel 2009 con prescrizioni vincolanti avendo ottemperato a tutte le richieste. Ottenuto nel 2012 il finanziamento da parte del MASAF, i lavori sono stati definitivamente affidati e contrattualizzati nel 2015 (a seguito di ricorso giurisdizionale presso il TAR e Consiglio di Stato definitivamente risolto con sentenza del dicembre del 2014) per poi venire ultimati in data 28 agosto 2019.

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